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Esperienze di natura urbana riducono lo stress della vita quotidiana.

Fare attività all’aperto di almeno 20 minuti tutti i giorni riduce molto le tensioni accumulate nella routine della vita.

La riduzione dello stress attraverso il contatto con la natura è cosa risaputa.

Molto poco sappiamo su come fare, cioè : quanto tempo. contatto, frequenza e qualità del contatto.

Uno studio ha dimostrato, attraverso la misurazione di due biomarcatori cortisolo  salivare e alfa-amilasi, la durata.

Partiamo col definire lo stress.

E’ la risposta psicofisica ad una quantità di compiti emotivi, cognitivi e sociali percepiti come eccessivi.

Il termine fu utilizzato da Hans Selye definendolo come : “risposta aspecifica  dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su esso”.

Definita in seguito come : Sindrome Generale di Adattamento.

Della Sindrome Generale di Adattamento si distinguono tre fasi :

  1. Fase di allarme : 
  2. Fase di resistenza
  3. Fase di esaurimento

Nella mia esperienza ho notato che la fase di resistenza è la più pericolosa.

In tale fase le ghiandole surrenali producono continuamente ormoni dello stress i quali portano a diverse problematiche sistemiche.

Non a caso la durata dell’evento stressogeno porta a distinguere la sindrome in acuta e cronica.

Nell’acuto la risoluzione è quasi immediata.

Come , ad esempio, avere la febbre per qualche giorno e poi si risolve.

La fase  cronica si distingua a in Stress cronici intermittenti e stress cronico propriamente detto.

L’intermittente si presenta per periodi regolari che, per certi versi, possono anche essere prevedibili.

Un parallelismo con l’omeopatia può essere la “periodicità” della ricaduta.

Lo cronica è quella più nociva per l’organismo, come sopra accennato.

Il cortisolo è l’ormone primario dello stress, è coinvolto in numerose funzioni per l’omeostasi.

Un aumento prolungato del cortisolo interferisce con l’apprendimento, la memoria.

Abbassa le difese immunitarie e la densità ossea, aumenta la pressione sanguigna, il colesterolo, le malattie cardiache ed il peso.

Sintomi dello stress.

Possono essere suddivisi in fisici, comportamentali, emozionali, cognitivi ed organici metabolici.

Sintomi fisici : cefalea, dolori, gastrite, tachicardia, traspirazione cutanea, stanchezza, vertigini, problemi sessuali, ecc.

In casi estremi si può arrivare ad infiammazione dei tessuti di basso grado fino a sfociare in vere e proprie patologie.

Si possono avere problemi di insulina resistenza, sindrome metabolica, scorretto assetto lipidico, solo per citarne alcuni.

Sintomi comportamentali : bruxismo, uso di sostanze come alcol, cumpulsività come il mangiare, criticare gli altri, mancanza di assertività, ecc.

Sintomi emozionali : pianto, senso di pressione al petto, ansia, nervosismo, rabbia, solitudine, impotenza, ecc.

Sintomi cognitivi : mancanza di chiarezza nel ragionare, impossibilità di assumersi responsabilità e prendere decisioni, perdita di memoria, umore instabile e tendente al basso, ecc.

Cura dello stress.

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Viene da se che non esiste la pillola miracolosa.

Ma abbiamo diverse possibilità per aiutarci a superarlo.

Tutte le tecniche di rilassamento aiutano molto, come la meditazione, rilassamento meditativo mindfulness.

Sembra che le tecniche più efficaci per il rilassamento siano il biofeedback ed il training autogeno.

Tutte mirano a gestire le risposte fisiologiche imparando a riconoscerle ed adottare la giusta strategia.

Psicoterapia cognitivo comportamentale, Psicoterapia Bioenergetica.

Quest’ultima è la mia passione.

Gli esercizi di bioenergetica grounding e respiro aiutano moltissimo nello scaricare le “tensioni”.

Nella fase di resistenza, la più pericolosa come accennato, diventa di primaria importanza non portare il corpo in “stallo”.

La bioenergetica riduce moltissimo l’energia corporea scaricando le tensioni muscolari croniche che trasmettono alla mente il disagio.

Alcuni strutture caratteriali possono essere  più predisposte ad entrare e rimanere in resistenza.

L’esempio lampante è il masochista, egli è in piena resistenza con contenimento viscerale.

Non a caso, nella fase cronica, può portarlo a soffrire non solo di disbiosi intestinale ma anche di sindrome metabolica, ipertensione, ecc.

Una struttura rigida può arrivare ad avere problemi cardiovascolari  e metabolici.

20 minuti di “pillola di natura”.

Molti studi dimostrano una influenza positiva dell’esposizione alla natura sulla salute e benessere.

C’è poca comprensione su come e quanto assumere la pillola di natura.

I sevizi sanitari del Nord America hanno iniziato a prescrivere pillole di natura per motivare i paziente a fare una pausa nella natura.

Il Mood Wals in Canada , Nature Sacred del TKF negli Stati Uniti, Dose of Nature nel Regno Unito tutte organizzazioni no profit che promuovono il benessere della natura.

In Italia? Lontani anni luce come sempre.

Recentemente sono stati utilizzati approcci dose-risposta allo studio della relazione tra natura e benessere.

Per quantificare che tipo di esplosione alla natura, la frequenza, l’intensità  e la durata.

In quali contesti ? Urbani o naturali?

La dose-risposta per la durata è stata misurata in vari modi : valutazione soggettiva dello stato mentale.

La frequenza cardiaca, livelli di ormoni da stress, ecc.

Si sono scelti due biomarcatori per misurare lo stress : il cortisolo salivare e alfa-amilasi.

Amilasi e cortisolo  sono stai presi in considerazione perché hanno la capacita di misura lo stato stressogeno in base al ritmo circadiano.

Il cortisolo è alto nelle prime ore del mattino diminuisce durante il giorno e nella notte.

La amilasi è bassa al risveglio ed è in costante aumento durante il giorno.

Lo studio ha anche valutato la quantità di cortisolo in base alle ore diurne per durata, ad esempio l’estate ha più giorni di luce.

Entrambi i biomarcatori hanno indicato una riduzione dello stress in risposta alla esposizione naturale, cioè alla “pillola di natura”.

Il cortisolo ha avuto una riduzione del 21,3% oltre a quella del calo diurno dell’11,7%.

L’efficienza di una pillola naturale di 20 minuti riduce lo stress.

Il sollievo è stato ottenuto in modo significativo con una pillola naturale di esposizione dai 20 ai 30 minuti.

Amilasi, una pillola naturale ha dimostrato una riduzione del 28,1% .

Lo studio dimostra che trascorrere del tempo con la natura ha prodotto un calo significativo dei suddetti ormoni.

Infine, i risultati forniscono un punto di partenza convalidato per gli operatori sanitari che prescrivono una “pillola naturale” a coloro che si prendono cura di loro.

Il punto veramente interessante è stata la capacità di adattamento alla “pillola naturale” da parte dei partecipanti.

Ciascun partecipante è stato in grado di personalizzare la pillola in risposta ai vincoli della vita quotidiana.

Ciò dimostra che una volta intrapreso un percorso personale si è in grado di gestirlo autonomamente.

Prendetevi 20 minuti al giorno del vostro tempo e trascorretelo nella natura, il corpo ringrazia sia nell’aspetto psichico che fisico.