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Quarantena come mezzo per proteggere le persone dalle minacce, come in questo periodo di focolaio da Coronavirus, può avere, al contrario, effetti devastanti sull’impatto psicologico.

La quarantena è la separazione e la restrizione del movimento delle persone potenzialmente esposte ad una malattia contagiosa per ridurre il rischio di infettare gli altri.

L’isolamento è la  separazione delle persone a cui è stata diagnosticata una malattia contagiosa dalle persone che non sono malate. 

Tuttavia, i due termini sono spesso usati in modo interscambiabile, specialmente nella comunicazione con il pubblico.

Il periodo di isolamento ( originariamente di quaranta giorni, il termine quarantena fu usato la prima volta a Venezia nel 1127 a causa della lebbra ), cioè essere in quarantena, aumenta il rischio di PTSD.

Post-Traumatic Stress Disorder : Disturbo da Stress Post-Traumatico.

A definire il potenziale stressante di un evento concorrono due elementi :

  • Valutazione della pericolosità associata all’evento
  • Stima delle capacità per farvi fronte in modo efficace senza conseguenze

Parliamo di aspetti soggettivi ed in parte indipendenti dalle caratteristiche oggettive dell’evento.

Esistono, tuttavia, situazioni la cui drammaticità non dipendono dalla risposta soggettiva all’evento.

Una di queste situazioni è proprio la quarantena.

Il PTSD è un insieme di forti sofferenze psicologiche vissute e/o subite in seguito ad un evento traumatico, catastrofico, violento.

CARATTERISTICHE CLINICHE 

Il disturbo rappresenta la possibile risposta di una persona ad un evento critico, come sopra enunciato, con la possibilità che i sintomi possano iniziare a manifestarsi anche dopo una sola settimana dall’evento.

In alcuni casi può perdurare per molto tempo e circa nel 7% dei casi per tutta la vita.

I principali disturbi accusati sono riassunti dalla cosiddetta : triade sintomatologica.

  • Flashback : un vissuto intrusivo dell’evento che si propone alla coscienza, ripetendo il ricordo dell’evento;
  • Evitamento : la tendenza ad evitare tutto ciò che ricordi il trauma 
  • Hyperarousal  : ( iperattivazione psicofisiologica ) caratterizzata da insonnia, irritabilità, ansia. aggressività, tensione generale, depressione.

A volte si associano anche Incubi e Numbing ( intorpidimento ) che in alcuni casi spingono le persone, per cercare sollievo, ad abusare di farmaci, psicofarmaci, alcool e droga.

Secondo i ricercatori del King’s College di Londra la quarantena produce, oltre ai sintomi sopra elencati, effetti di forte stress associati a confusione e rabbia..

Per controllare la pandemia di COVID-19 molti paesi hanno chiesto alle persone di isolarsi a casa o in strutture di quarantena dedicate.

Il nuovo studio ( finanziato dal NIHR ed HPRU in Emergency Preparedness and Response ) ha esaminato la ricerca sull’impatto psicologico dei precedenti focolai di malattie.

I ricercatori hanno analizzato 24 studi condotti in 10 paesi con inclusione di  persone con SARS, Ebola, Influenza H1N1, MERS ed Influenza Equina.

Lo studio ha dimostrato una vasta gamma di impatti psicologici dovuti alla quarantena.

Tra i vari disturbi i più frequenti sono proprio quelli legati alla PTSD, depressione, sentimenti di rabbia ed abuso di sostanze.

Tra di essi i sintomi da stress post traumatico si sono rivelati di lunga durata.

Coloro che hanno subito maggiori “danni” dalla quarantena sono state le persone con una storia di disturbi psichiatrici ed operatori sanitari.

Lo  studio sottolinea che entrare in quarantena ha effetti psicologici negativi. Che tali effetti possono essere rilevati anche a distanza di anni dall’evento traumatico.

Tale scoperta desta particolare preoccupazione ed indica che dovrebbero essere prese misure di pianificazione della quarantena per minimizzare gli impatti psicologici.

Particolare attenzione la meritano gli operatori sanitari da parte dei loro dirigenti.

Sopratutto i colleghi che hanno un vissuto di preesistenti disagi emotivi. questi ultimi avrebbero bisogno di un sostegno aggiuntivo.

Lo studio ha anche identificato che le quarantene più lunghe, come durata, erano associate ad una salute mentale peggiore.

A contribuire in modo negativo sull’aspetto emotivo della quarantena sono stati la mancanza di forniture pratiche e psicologiche.

Come cibo, acqua, vestiti, scarsa informazione delle autorità sanitarie pubbliche e delle linee guida delle azioni da intraprendere.

Le persone in quarantena sperimentano una vasta gamma di emozioni negative, tra esse la paura è quella più pervasiva.

Paura dell’infezione e paura di infettare le altre persone.

Inoltre, la quarantena, tende ad aggravare, spesso si è inclini,  ad interpretare in modo catastrofico gli eventi attraverso una distorsione cognitiva.

E’ importante in questi casi che le persone abbiamo accesso ad informazioni aggiornate, accurate e che la comunicazione sia chiara e coerente.

Ciò dimostra l’importanza  della comunicazione da parte delle autorità competenti, sanitarie e politiche.

Comunicazione con modalità autorevole, coerente, chiara e che non lasci spazio alle varie interpretazioni soggettive di chi riceve tale comunicazione.

Garantire che le persone in quarantena abbiamo una buona comprensione della malattia e  specificare con chiarezza le ragioni della quarantena.

I responsabili governativi e sanitari dovrebbero garantire alle famiglie in quarantena le risorse sufficienti ai bisogni di base.

L’isolamento, la noia, l’ansia, la depressione,la paura e l’angoscia sono le cause principali di sindrome post traumatica da stress

Per evitare che tali disturbi emotivi possano, in qualche modo, essere pervasivi  da creare problemi a lungo termini, bisognerebbe attivare un centro di sostegno a distanza.

Una linea telefonica gestita da personale qualificato ( psicologi, psichiatri, infermieri psichiatrici ) potrebbe essere un valido sostegno.

La stessa linea telefonica da utilizzare nel caso vi fossero sviluppo di malattia in isolamento e fornire le giuste indicazioni sulla gestione.

Creare gruppi di supporto prima che finisca la quarantena in modo da essere pronti nel gestire, per chi ne facesse richiesta, e prevenire la sindrome post traumatica da stress.

Certo, in una situazioni di pandemia, come quella che stiamo vivendo da Covid-19, non è semplice attingere alle risorse e dispiegarle in modo urgente.

Il Covid-19 è una esperienza che difficilmente dimenticheremo e, finita l’emergenza, saremo sicuramente diversi emotivamente.

Dovrà insegnarci tante cose, sia come singole persone che persone che vivono in collettività.

Una delle cose alla quale non possiamo rinunciare è di essere impreparati in futuro e che la malattia psichica non sia valutata in maniera inferiore rispetto a quella fisica.

La crisi di pandemia da Covid-19 è una crisi sopratutto psicologica.

Pensate che nel comitato scientifico governativo manca la figura dello psicologo.?!?

Pertanto, l’uso efficace della quarantena come misura di sanità pubblica ci impone di ridurre gli effetti negativi ad essa associati.