Un mela al giorno e togli il medico di torno.
Recita un vecchio proverbio.
Con una mela al giorno mangiamo anche una quantità enorme di batteri.
La mela è il frutto più consumato al mondo.
Rappresentano una fonte di esposizione diretta ad una enorme comunità di batteri.
L’università di tecnologie e biotecnologie austriaco si è preso la briga di studiare le mele ed il loro contenuto in batteri.
Ogni frutto di mela contiene diverse parti : gambo, buccia, polpa, semi, ecc. ed ognuna di loro ha i relativi batteri.
Si è quindi studiato il Microbioma ( il genoma dei batteri ) ed il suo impatto su tessuti ed organi dell’uomo.
E’ interessante notare che la polpa ed i semi sono punti caldi dei batteri, mentre la buccia era meno colonizzata.
A differenza di quanto si possa commentare pensare.
Sono state analizzate ed individuate le coppie di geni batterici dell’rRNA 16S in ciascuna mela.
La differenza in tali geni e la diversità è influenzata dalla gestione e coltivazione delle mele.
Si è riscontrata una diversità batterica e della regolarità delle mele gestite in modo non biologico.
In generale i batteri presenti sono Proteobatteri ( 80% ), Bacteriodii ( 9% ), Actinobatteri ( 5% 9 e Firmicuti ( 3% ).
I risultati dello studio suggeriscono che consumiamo circa 100 Milioni di cellule batteriche con una sola mela.
Non male !!!!
Sebbene la quantità fosse la stessa, la composizione era significativamente differente tra mele biologiche non..
Il microbioma intestinale è di particolare importanza per la salute umana.
I vegetali consumati crudi sono un fonte importante per i microbi presenti nell’intestino.
Recentemente è stato dimostrato che il Microbiota ( i microbi presenti nell’intestino ) associato ai vegetali consumati ha molta importanza.
Il Microbiota associato ai vegetali include batteri, funghi e virus che colonizzano temporaneamente l’intestino ( Microbioma Transitorio ).
Nessuno studio ha mai preso in considerazione il MIcrobioma degli alimenti che mangiamo.
Una maggiore conoscenza del Microbiota dei vegetali ed una visione olistica del sistema sono cruciali per la salute.
Il Microbiota vegetale differisce tra le parti sotto e sopra il suolo.
Dal terreno di coltivazione ed è influenzato dalla qualità del suolo e dalle condizioni biotiche e abiotiche.
L’assemblaggio dei vegetali, alla gestione dell’ecosistema agricolo influenza la composizione del microbiota del vegetale.
Influenzando successivamente la salute.
A tal proposito sono stati eseguiti studi sul microbiota di vari alimenti : mais, riso, pomodori, ecc.
La Mela rappresenta il frutto più consumato nel mondo e per tale motivo si è deciso di studiare il loro microbiota.
La struttura generale del Microbiota batterico delle mele è la seguente : 44 diversi tipi di PHYLA.
Tra di essi predominano i Proteobatteri ( 80 % ), batterioidetes (9%), actinobacteria (5%) e firmicutes (3%).
Il restante 3% è costituito da una varietà impressionanti di batteri.
Lo studio ha dimostrato che le mele biologiche e quelle non biologiche condividono circa 73 generi su 141.
Nelle mele prodotte biologicamente sono stati trovati 16 generi di batteri.
Mentre nelle mele non bio sono stati trovati 50 generi.
Non sto a scrivervi i numeri ed i nomi dei batteri presenti.
L’elenco è lunghissimo e fatto di nomi impronunziabili.
Per i curiosi si può cliccare il link ad inizio articolo.
Riassumendo, le mele prodotte in modo biologico sono più ricche di batteri che promuovono la salute umana.
A differenza delle mele non biologiche, nelle quali sono stati rilevati presenza di Escherichia e Shigella.
Nelle mele Biologiche sono stati evidenziati anche Lattobacilli, utilizzati nei probiotici.
Il Microbiota delle mele biologiche potrebbe limitare o ostacolare l’abbondanza di agenti patogeni per l’uomo.
I batteri presenti nelle mele biologiche hanno un impatto simile ai polifenoli contenti nel frutto stesso.
Non solo, hanno dimostrato di avere proprietà antiallergiche.
Promuovono anche la crescita di Lattobacilli e Bifidobatteri utili per la salute umana.
E’ proprio il caso di dire : una mela al giorno toglie il medico di torno.
Ma che la mela sia biologica.
Alle mie pazienti anemiche che non tollerano il ferro commerciale, suggerisco l’utilizzo della “mela chiodata” una volta a settimana (o meno secondo necessità): oltre che specificare l’appropriatezza e la sterilizzazione dei chiodi, specificherò anche l’appropriatezza della mela. Come sempre, grazie prof.!
Ciao Laura. Fai bene a consigliarla e con i dovuti accorgimenti. La medicina popolare, a volte, potrebbe essere quella più indicata.
Sarebbe interessante analizzare il Microbiota di una mela chiodata??…Chissà cosa salterebbe fuori? Sicuramente cose interessanti. Sono io che ringrazio te per leggermi e commentarmi. Grazie.