PUNTI SALIENTI :
- La percezione del rischio di Covid-19 era associata ad emozioni più negative/positive
- La percezione del rischio di Covid-19 è inversamente associata alla salute mentale
- L’associazione tra percezione del rischio e salute mentale è mediata dalle emozioni
EMOZIONI, prima di addentrarci nel vivo dell’articolo, darò una breve definizione di emozione.
Tutte le emozioni sono, essenzialmente, impulsi ad agire.
La radice stessa della parola emozione è il verbo latino MOVEO ( muovere), con l’aggiunta del prefisso E – ( movimento da ).
Per indicare che in ogni emozione è implicita una tendenza ad agire.
Gli uomini sono disturbati non dagli eventi, ma dalla percezione che hanno di essi.
Le emozioni implicano una elaborazione delle informazioni provenienti dall’ambiente.
Sono meccanismi adattivi, disponibili all’organismo per adattarsi alle continue sollecitazioni ambientali.
Sono processi, non stati, che hanno un decorso temporale e si articolano in più componenti.
Hanno lo scopo di :
- Segnalare un evento importante e se è vantaggioso o svantaggioso
- Attivano, dettavano o inibiscono il comportamento
- Motivano comportamenti per risolvere situazioni problematiche
- Forniscono una guida per la riorganizzazione delle priorità e ricollocare le risorse.
- Comunicano agli altri che qualcosa di importante è accaduto
La percezione del rischio di Covid-19 è la risposta cognitiva alla minaccia della pandemia.
La percezione del rischio ha due dimensioni principali secondo il paradigma di psicometria :
- “Dread” ( paura, panico, ecc. ) che riflette la percezione della mancanza di controllo e potenziale catastrofico
- “Rischio dell’Ignoto” : che si riferisce a non poter osservare il rischio
La pandemia potrebbe minare queste due dimensioni psicologiche e far sentire le persone minacciate.
Numerose prove, da precedenti ricerche in psicologia, suggeriscono che le persone percepiscono il rischio a livello cognitivo e rispondono ad esso cognitivamente.
In breve, la percezione del rischio guidano le emozioni ed il disagio psicologico.
Lo stress ulteriormente percepito, influenzerà le emozioni ed anche il sistema immunitario.
Con l’escalation della pandemia, le fluttuazioni delle emozioni sono ancora più evidenti e pericolose.
Tutto ciò, si riflette sulla percezione del rischio di Covid-19 associata alle emozioni e salute mentale.
Nel contesto della attuale pandemia, le preoccupazioni di essere infettati, le conseguenze economiche, la paura di infettare sono proposti come gli aspetti principali del rischio.
Data la continua tensione emotiva durante la pandemia, c’è una crescente preoccupazione sul suo impatto sulla salute mentale.
Un sondaggio in Cina, nella fase iniziale della pandemia, ha indicato che il 27% dei partecipanti mostrava segni di depressione.
Mentre il 31% aveva sintomi di ansia.
Una comprensione completa dell’associazione tra percezione del rischio e salute mentale è fondamentale per lo sviluppo di interventi preventivi e politiche sociali.
Ma anche nella prevenzione dell’infezione stessa attraverso la gestione del emozioni negative ed il loro impatto sul sistema immunitario.
Lo studio ha esaminato 12 emozioni specifiche utilizzando la scala PANAS adattata, tra cui :
Ansioso, Annoiato, Depresso, Nervoso, Esausto, Solitario…classificate come emozioni negative.
Calmo, Contento, Eccitato, Ispirato, Rilassato e Felice…come emozioni positive.
Coerentemente con la letteratura sulle reazioni emotive durante periodi precedenti di pandemia, la percezioni di un rischio più elevato era associata a livelli più elevati di emozioni negative.
Questi risultati indicano che ridurre la percezione del rischio non necessario o evitare una eccessiva preoccupazione per la pandemia può essere una strategia candidata per mitigare il dosaggio emotivo.
Inoltre, lo studio ha evidenziato la necessità di prendersi cura della salute mentale delle persone durante la pandemia.
I dati, indicano chiaramente che una maggiore percezione del rischio era associata ad una peggiore salute mentale.
Tale salute mentale, era ampiamente mediata dalle risposte emotive, in particolare quelle negative.
La diagnosi precoce e l’intervento delle emozioni negative potrebbero contribuire alla prevenzione dei problemi di salute mentale.
Ma anche problemi di efficacia nella risposta immunitaria.
(scopri come puoi aiutare il tuo sistema immunitario a renderlo efficace).
E’ ormai risaputo che le emozioni negative “trattenute” sfociano in disturbi mentali e la percezione dello stress è maggiore.
Tale meccanismo porta il corpo in una fase di resistenza con maggior produzione di ormoni da stress da parte dell’asse HPA.
Con conseguenze disastrose sul sistema immunitario.
Inoltre, la percezione del rischio è modellata dall’ambiente nel quale è sottoposto l’individuo.
Si dovrebbe, pertanto, prevenire e prestare attenzione ai problemi sociali e di salute mentale delle popolazione ad alto rischio.
Così come lo sono gli operatori sanitari, gli anziani e le persone con comorbidità esistenti.
In alcune aree, in base anche al tipo di personalità, la percezione del disastro economico è più alta rispetto a quella di contrarre l’infezione.
Prevenire anche il rischio della percezione del disastro economico, aiuta in maniera significativa la salute mentale.
La regolazione delle emozioni durante una pandemia potrebbe anche influenzare la salute mentale nelle persone con una percezione ad lato rischio.
Pertanto, politiche di salute pubblica pertinenti sulla riduzione della percezione del rischio inutile e sulla cura delle emozioni negative potrebbero essere utili per la prevenzione dei problemi di salute pubblica e mentale durante una pandemia.
Ciao Mario,
concordo pienamente con quanto scrivi, il problema è che negli ultimi trent’anni è stata condotta una politica di smantellamento delle strutture sanitarie pubbliche che dovrebbero garantire un’assistenza sanitaria, anche in chiave psicologica, adeguata a tutta la popolazione, in un paese che vanta un elevato numero di persone anziane che sono le più fragili e soggette a essere esposte a disagi ‘emozionali’. Però di questo argomento non si parla, si preferisce spostare l’attenzione su divieti e vaccini… che dire di più
Ciao Valentina, condivido ogni singola virgola. La salute mentale non ha mai interessato seriamente. E’ un business, forse il migliore in assoluto. Fare interventi mirati per migliorare la salute mentale, ne guadagnerebbe non solo il paziente, ma anche la qualità della vita, nonché il nostro sistema immunitario.