Ci siamo sempre chiesti se lo stress prenatale e lo stato emotivo delle donne in gravidanza potesse influenzare lo stato emotivo del bambino?
Ebbene, si. Lo stress prenatale influenza la connettività cerebrale del nuovo nascituro e la sua cognizione
Il tempo che il bambino trascorre all’utero materno non è solo riposo ed ozio.
In questo periodo della vita intrauterina lo sviluppo cerebrale è in continua evoluzione più che in altri periodi.
E’ il momento in cui il bambino cresce, esplora e, sopratutto, deve stabilire un contatto con la madre.
Deve “connettersi” alla madre.
Prove di risonanza magnetica funzionale in utero dimostrano che questa connessione influenza il feto.
Lo stress della madre in gravidanza modifica lo sviluppo e la connettività neurale del cervello del bambino.
Capire e conoscere questa influenza è di vitale importanza per la salute del bambino in età adulta.
Non solo, permette di poter agire in maniera precisa e con terapie mirate in età adulta.
Attraverso questo studio si sono fatte scoperte molto importanti.
Particolare rilevanza è stata data allo stress “subito” dal bambino da parte della madre.
Si è notato che le madri stressate contenevano feti con una ridotta efficienza dei sistemi funzionali.
Le reti neurali dei bambini erano disorganizzati anziché organizzati,
Questa scoperta ci porta a ripensare molti aspetti della crescita di un bambino.
Come lo sviluppo sequenziale di sistemi, cioè da uno più semplice ad un sistema complesso.
Ma, forse, sviluppa i sistemi e le arre più critiche per superare lo stress.
Inoltre, è una conferma che lo stato emotivo e cognitivo del bambino adulto può strutturarsi in età fetale.
Fino a poco tempo il pensiero era rivolto solo ai disagi subiti nel periodo post-natale.
La cosa che ha dello straordinario è il disadattamento delle connessioni tra due aree cerebrali importanti.
Lo stress prenatale disorganizza le connessioni tra amigdala e corteccia prefrontale ( PFC ).
Due aree molto importanti del nostro Sistema Nervoso Centrale ( SNC ).
Che formano, in età adulta, la strutta caratteriale della personalità, del pensiero, della cognizione, ecc.
Per capire meglio l’importanza di questa scoperta, farò una piccolissima rassegna sulle funzioni delle due aree.
Per approfondire il discorso si rimanda ai libri di anatomia, per chi fosse curioso?!?!
Breve descrizione delle funzioni della Amigdala
L’amigdala, o corpo amigdaloideo, è una ghiandola del cervello che gestisce le emozioni, in particolar modo la paura,
Ha una struttura ovoidale (in greco antico amygdala significa mandorla).
Invia impulsi all’ipotalamo per l’attivazione del sistema nervoso simpatico ( sistema di “attacco” ).
Integra processi superiori come le emozioni e la memoria emozionale
Tutto ciò che proviene dagli organi di senso lo analizza, una specie di radar per il pericolo.
Quando viviamo una emergenza è lei che fa scattare la reazione di combattimento o fuga.
Stimola il rilascio degli ormoni utili per tale situazione, come : adrenalina, dopamina, noradrenalina.
Breve descrizione delle funzioni della Corteccia Prefrontale
La corteccia prefrontale, detta anche PFC (dall’inglese Prefrontal cortex).
E’ la parte anteriore del lobo frontale, situata davanti alla corteccia motoria primaria e alla corteccia premotoria.
Quest’area racchiude varie aree di Brodmann.
E’ implicata nella gestione dei processi cognitivi complessi, espressione della personalità, nel prendere decisioni.
Nella moderazione della condotta sociale.
L’espressione psicologica che meglio la descrive è : Sistema Esecutivo.
Sistema Esecutivo significa : distinguere pensieri contrastanti, determinare la scelta dell’obiettivo.
Creare aspettative non illusorie, evitare stimoli che potrebbero portare a condotta antisociale, ecc.
Dalla descrizione delle due componenti si capisce immediatamente l’importanza di un sano sviluppo di esse.
Insieme, la Corteccia Prefrontale e l’Amigdala, formano ciò che siamo da adulti.
Il nostro modo di essere, di relazionarci, il tipo di personalità, abilità nel pensiero e nel prendere decisioni.
Soprattutto la gestione delle emozioni.
Una disfunzione in età prenatale delle connessione tra Amigdala e Corteccia Prefrontale influenzerà la personalità adulta.
In ogni ambito della vita.
Aldilà che il bambino possa essere condizionato dall’ambiente post-natale.
Lo stress prenatale vissuto dalla madre predispone il bambino a manifestare problematiche da adulto.
Se si aggiunge ulteriore stress post-natale il bambino è sicuramente destinato ad avere problemi.
Lowen descrisse cinque tipi di personalità o strutture caratteriali.
La descrizione, di ognuna di loro, è basata sulla negazione di un diritto fondamentale.
In base alla negazione di uno di essi si forma la struttura caratteriale corrispondente :
Diritto negato di Esistere la struttura corrispondente sarà lo Schizoide.
Diritto negato ad avere Bisogno la struttura caratteriale corrispondente sarà Orale.
Quella dello Psicopatico si sviluppa dalla negazione del diritto si essere Autonomo.
Il Masochista forma la sua Corazza Caratteriale dal diritto negato di Affermarsi ( Imporsi ).
Mentre il Rigido forma la sua struttura dalla negazione del diritto di Amare Sessualmente.
Pensate allo Schizoide.
La sua personalità si instaura già nel periodo prenatale.
La madre che rifiuta il bambino influenza le sue connessioni neurali tra Amigdala e Corteccia Prefrontale.
Non a caso lo Schizoide da adulto avrà problemi relazionali e cognitivi.
Sopratutto avrà problemi nella gestione delle emozioni congelando il proprio corpo.
Problemi relazionali non riuscendo a stabilire una “connessione” con le persone.
Anzi, le evita.
Così come è successo nel periodo prenatale con la madre che lo ha rifiutato.
Lo stress della madre ha impedito che si formassero le connessioni tra loro due e le arre cerebrali del bambino.
Non tutto è perduto !!!
Il bambino che ha subito lo stress della madre da adulto avrà “sicuramente” dei disturbi?
La probabilità è alta, soprattuto se dopo la nascita il trauma sarà rafforzato ulteriormente.
A tutto c’è una soluzione.
Il nostro cervello e le sue vie neurali hanno delle capacità straordinarie.
Tra esse quella che spicca maggiormente è la neuroplasticità.
La capacità del cervello di adattarsi.
La nostra mente, con ogni probabilità, si sviluppa dalla percezioni corporee.
Attraverso esse si formano determinate vie neurali, così come succede nel prenatale.
Si forma ciò che io ho definito : la Rappresentazione Corporea Propriocettiva.
Che non ha nulla a che vedere con la Immagine Mentale e/o lo Schema Corporeo.
La Rappresentazione Corporea Propriocettiva si forma da come siamo “toccati” dalla madre.
Un tocco pieno, accogliente, caloroso, di sostegno, da “base sicura” svilupperà connessioni sane.
Non solo quelle neurali tra Amigdala e Corteccia Prefrontale ma anche quelle tra madre e feto.
Tra madre e bambino.
La Bioenergetica in tutto questo è di grande aiuto.
Il lavoro sul corpo scioglie le contrazioni muscolari croniche liberando la mente dalle emozioni negative.
Le vie neurali disadattate in età prenatale possono essere riorganizzate in modo adattativo.
Lavorando su quei recettori sensoriali bloccati e trasformandoli attraverso la neuroplasticità,
Perché la Bioenergetica non solo è Psicosomatica, ma soprattutto Somatopsichica.
l’articolo di neuroscienze conferma quanto la Bioenergetica sia elettiva come tecnica di psicoterapia.
Così come conferma le intuizioni di Lowen, è trascorso ormai più di mezzo secolo, sul Carattere Schizoide.
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