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Parole Chiavi :

Se ti senti in colpa durante la pandemia di Covid-19 non preoccuparti, non sei da solo.

Nelle crisi internazionali c’è qualcosa che sembra portare al senso di colpa.

La colpa è una emozione forte e potente.

Se lasciata incontrollata può portare ad azioni non proprio salutari.

Pertanto, diventa importante affrontare in modo sano il senso di colpa per il proprio benessere.

Durante una pandemia i motivi per i quali si possa provare un senso di colpa sono molteplici.
Ci sono anche persone che si sentono in colpa per tutto.


Alcuni dei pensieri colpevoli potrebbero suonare così :

  • Mi sento in colpa perché in quarantena la mia vita è migliore
  • MI sento in colpa perché posso lavorare da casa ed altri hanno perso il lavoro
  • Mi sento in colpa perché sto guadagnando più adesso rispetto a prima
  • MI sento in colpa perché mi sento felice ed altre persone stanno soffrendo.

Più o meno i pensieri recitano così.

Ma esistono anche sensi di colpa che non sono nostri.
Che ci vengono proiettati.

E questo è stato il motivo per il quale ho deciso di scrivere questo articolo.

Alcuni governati e molti giornalisti si sono permessi di accusare i cittadini per la diffusione del virus.

Questo “trasferire” il senso di colpa è molto grave.

Ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità.

E su questo non ci sono dubbi.
Ma un responsabile capace di prendere decisioni importanti non può far pesare l’insuccesso sulle persone che hanno subito la decisione.

Oltre ai sensi di colpa riferiti alla quarantena ne esistono altri tipi.

Come ad esempio se riferiti alla famiglia :

Mi dispiace di aver lasciato andare i figli a scuola o di averli “abbandonati” soli a guardare la TV.

Mi sento in colpa per non giocare con loro

Sono pieno di senso di colpa perché li vedo infelici.

MI dispiace di non poter visitare i miei genitori e che loro non possano vedere i nipoti.

Se a tutto questo aggiungiamo anche un senso di colpa non nostro, ma di chi lo trasferisce l’emozione può diventare incontrollabile.

Le contromisure attuate al senso di colpa in atteggiamenti o modalità relazioni sono molteplici.

La risposta al senso di colpa dipende dal tratto caratteriale e personalità di ognuno di noi.

Un carattere sottomesso, ad esempio un masochista, può rispondere in due modi al senso di colpa.


Il primo è di isolarsi perché il senso di colpa è un macigno che lo opprime ancor di più di quello che già prova.

Il secondo è ribellarsi. Una struttura caratteriale sottomessa è una pentola a pressione.

Se si scoperchia la sua ira diventa violenta.


Una struttura dipendente, come può esserlo un carattere orale, si eclissa ancor di più sotto il peso del senso di colpa.

E non aspetta altro che arrivi qualcuno a salvarlo.

È possibile che all’inizio della pandemia alcuni non abbiano rispettato le regole di distanziamento sociale.


Oppure ti senti in colpa perché hai rispettato le regole ma hai perso eventi importanti.

Potresti sentirti in colpa perché non hai indossato la mascherina, per non aver partecipato ad un funerale, ecc.

Accendi la televisione e ascolti che molte persone vivono malattie fisiche, mentali e difficoltà economiche.

Se non soffri tanto quanto le persone che vivono disagi potresti sentirti in colpa perché stai andando bene.

Potresti persino provare il “senso di colpa del sopravvissuto” se qualcun altro perde la vita.

In tale circostanza condividere una buona notizia, anche sui social, le altre persone potrebbero ricordarti che non dovresti parlarne.

Oltre al senso di colpa si aggiunge la vergogna.

GESTIRE IL SENSO DI COLPA IN MODO SANO.

Potresti non essere in grado di controllare il senso di colpa. Ma puoi controllare come rispondere ad esso.

La colpa è un’emozione normale e sana,

Viverla quando hai ferito qualcuno o commesso un errore.

Riconoscerla è segno di coscienza e consapevolezza.

Quindi non cercare di ignorarlo e sopprimerlo. Non funziona.

Invece, nota i tuoi sentimenti e riconoscili. Dagli un nome.


Gli studi dimostrano che “etichettarli” migliora i sentimenti negativi.

Riconosci le tue emozioni e lasciale scorrere.

Se hai sbagliato, ammetti il tuo errore e comunica che ti dispiace senza trovare scuse.

Accetta la tua piena responsabilità.
Se ti senti male e non è colpa tua rispondi con empatia. Riconosci le difficoltà e non scusarti inutilmente.

Avere padronanza del comportamento, perché la colpa ci spinge ad avere azioni non salutari.

Ad esempio, ti senti in colpa e cerchi di riparare con altri gesti che rafforzano la colpa.

Assicurati di non fare scelte di questo tipo.

Cambia i pensieri che racconti a te stesso e ricorda che la mente mente, il corpo non mente mai.

Se pensi, ad esempio, di non poter aiutare i tuoi genitori e ti senti male, pensa che stai facendo la cosa più giusta stando alla larga.

Presta attenzione a ciò che ti stai raccontando e chiediti sempre se c’è un altro modo per guardarla.

Pratica il dialogo interiore e tieni presente che non esiste il modo giusto o sbagliato su come gestire la situazione in mezzo ad una pandemia.

Pratica l’autocompassione ed abbandona la dura autocritica per essere più gentile con te stesso.

L’ autocompassione è un modo di relazionarti con te stesso che ti permette di diventare più flessibile emotivamente.

Sei in grado di affrontare le emozioni e migliorare la tua connessione con te stesso.

A volte è più facile essere compassionevole con un amico che con se stessi.

Il tuo obiettivo è esserlo con te stesso senza farlo diventare una sfida.

Come praticare l’autocommpassione?

Pensa a cosa faresti per il tuo migliore amico ed essere solidale con lui.

Fai la stessa cosa con te stesso.

Rispondi a te stesso con lo stesso tipo di gentilezza e compassione.


Presta attenzione alla dieta, al sonno, all’esercizio fisico e soprattuto prenditi cura del corpo.

In ultimo, presta attenzioni delle persone di cui ti circondi.

Sopratutto, sui social ed in tv elimina le persone ( sopratutto giornalisti ) che con il loro modo di comunicare sensi di colpa feriscono.

No seguiteli e ragionate con la vostra testa e cuore.


Sii consapevole delle emozioni e dell’umore che provi nel momento in cui ti relazioni con altri.

Cerca di distinguere ciò che è tuo da ciò che è di altri.


Sopratutto con chi scrive sui giornali o sui social.

Se qualcuno ti costringe a provare sensi di colpa, stabilisci dei limiti.

Rifiuta di essere colpevole nel fare cose che non vuoi fare.