Della Febbre si conosce tutto o quasi, facendo un breve giro in internet si trova : dalla definizione, alle cause, alla fisiopatologia della febbre, ecc. Pertanto, non sto a dilungarmi sui scudetti concetti.
Mi interessa spiegare il significato clinico della febbre dal punto di vista omeopatico e come si cura con i relativi rimedi omeopatici.
Per dovere di cronaca farò un breve accenno ai concetti fondamentali della febbre prima di passare alla cura omeopatica.
La febbre rappresenta un meccanismo di autodifesa dell’organismo, soprattutto nei confronti di virus e batteri, potenzia, inoltre, l’efficienza del sistema immunitario. L’innalzamento della temperatura non sempre è legato alla gravità della patologia, ci sono situazioni cliniche gravi accompagnate da febbricola.
Si distinguono tre fasi della febbre :
1 Fase prodromica o di ascesa
2 Fase del fastigio o acme febbrile
3 Fase di defervescenza:
Classificazione della febbre :
In relazione all’andamento e alla durata delle diverse fasi, si distinguono diversi tipi di febbre.
• Febbre continua: la temperatura corporea raggiunge i 40º e si mantiene pressoché costante durante il periodo del fastigio febbrile ( esempio nelle polmoniti )
• Febbre remittente o discontinua: la temperatura corporea durante il periodo del fastigio febbrile va incontro a oscillazioni giornaliere di 2-3 gradi, esempi sono : setticemie, malattie virali, tubercolosi, ecc.
• Febbre intermittente: in questa forma si osserva un’alternanza fra periodi di ipertermia e periodi senza febbre nell’arco della stessa giornata. esempi sono : neoplasie, nelle febbri indole da farmaci ( Iatrogene )
• Febbre ondulante: il periodo febbrile oscilla da 10 a 15 giorni.
• Febbre ricorrente e familiare: febbre mediterranea familiare (FMF), in cui il periodo febbrile oscilla da 3 a 5 giorni.
A seconda della temperatura misurata a livello ascellare, invece, la febbre può essere classificata in:
• Sub-febbre (37-37,5°C)
• Febbricola (37,5-37,9°C)
• Febbre moderata (38-38,9°C)
• Febbre elevata (39-39,9°C)
• Iperpiressia (>40°C)
Quando è vera febbre
Anche in piena salute , la temperatura corporea cambia nell’arco della giornata, varia in funzione dell’ora, dell’assunzione di cibo o bevande, dell’attività fisica e dello stato emotivo. In genere, in assenza di malattie, le oscillazioni si mantengono nell’intervallo di 1°C, tipicamente fra 36,5 e 37,5°C. Oltre questo secondo valore, si può dire che c’è febbre, a patto di averla misurata correttamente. Se la temperatura è stata presa a livello rettale il limite superiore di normalità è un po’ più alto, di circa 0,5°C, ossia pari a 38°C.
I livelli minimi si hanno al mattino quelli massimi al pomeriggio
Cause :
- Infettive
- Neoplastiche
- Infiammatorie
Direi che le cose più importanti da conoscere sulla febbre sono quelle sopra citate.
Per l’Omeopatia la febbre ha un significato clinico particolare, è considerata una reazione da parte dell’energia vitale del paziente come risposta alla noxa patogena, non va mai “soppressa”, così come succede con i farmaci, ma assecondata in relazione alla risposta individuale del paziente.
Normalmente la febbre è una manifestazione acuta e non cronica, sembra strano parlare della febbre in questi termini per i non addetti ai lavori, e pertanto ci si basa sulla metodica della visita in acuto ( la visita del malato cronico ha un approccio completamente diverso ), un breve accenno a tale metodica è presente nell’articolo dedicato alla visita omeopatica
Nelle malattie acute, il medico osserva e visita il paziente ed è aiutato dai sintomi molto marcati ( in questo caso la febbre ) e non “equivocabili”, così il malato si manifesta col suo disturbo in maniera netta e precisa, al medico spetta il compito di ricercare le “Modalità”.
La “Modalità” in omeopatia è definita dal peggioramento ( espresso dal segno < ) e dal Miglioramento ( espresso dal segno > ) dei segni e sintomi manifestati dal paziente in quel determinato momento ( ricordo che siamo in acuto ).
Sono molto importanti nel determinare la scelta del rimedio e possono essere di molti generi :
- per condizioni atmosferiche, climatiche
- per orario, stagione,
- per riposo, immobilità,
- per movimenti, attività mentale e fisica,
- per assunzione di alimenti e bevande
- per attività sessuale e mestruale
- per qualsiasi motivo che bisogna far esprimere in maniera spontanea al paziente
Per la ricerca del rimedio in acuto si utilizza la “Sindrome Minima Di Valore Massimo “ : è sufficiente la combinazione di pochi sintomi che siano veramente caratteristici per individuare correttamente il tipo di malato ed il rimedio corrispondente, potrebbero bastare tre sintomi, ma trovarne 4/5 sarebbe ancora meglio .
Un esempio di tale approccio può essere : febbre ad insorgenza rapida, con temperatura elevata, assenza di sudorazione e molta sete di acqua…il rimedio corrispondente è Aconitum. Altro esempio : paura del vento, intollerante al dolore… il rimedio è Chamomilla ( in questo caso i segni caratteristici sono addirittura due per far fare diagnosi di rimedio ).
La definizione esatta della Sindrome Minima di Valore Massimo è la seguente : l’insieme del numero minimo di sintomi realmente significativi per individuare paziente e rimedio.
Nella mia esperienza da medico omeopata ho realizzato che non esiste un metodo preciso da seguire in casi di questo tipo : utilizzare un singolo rimedio in acuto è un rischio perché non sempre si ha la possibilità di fare la visita e l’esame obiettivo in maniera diretta, il più delle volte la visita è per telefono, soprattutto con i bambini ( ed in questo caso bisogna valutare anche il filtro del genitore che chiama per il consiglio omeopatico ); utilizzare dei composti omeopatici ( farmaci già preparati con un numero preciso di singoli rimedi in accordo di potenza ) potrebbero essere un pochino più sicuro perché formulati proprio per quel tipo di problema; utilizzare più rimedi contemporaneamente con assunzioni alternate ( sarebbe la tecnica Pluralista ) ma col rischio che il paziente non segua la terapia perché troppe assunzioni giornaliere; ecc.
Gli approcci che utilizzo sono diversi, dipende da molti fattori. L’arte dell’omeopatia sta proprio nel fatto che non esistono protocolli come per la medicina tradizionale : ad una determinata patologia esiste il suo protocollo farmacologico.
I fattori, di cui sopra, sono diversi : la diatesi della persona che presenta un fatto acuto, la tipologia sensibile, se esiste una predisposizione ad infezioni ricorrenti, se nella diatesi è compresa una infiammazione silente che provoca febbricola…sono solo degli esempi. Ricordo, infine, che in omeopatia si cura il malato e non la malattia.
Molti miei pazienti hanno con se il proprio rimedio Simillimum ed al primo cenno di aggravamento lo utilizzano, i risultati sono sorprendenti e la maggior parte delle volte la patologia acuta non rientra nella patogenesi del rimedio simile. Questo a sottolineare che se il rimedio è ben prescritto stimola l’Energia Vitale e la conseguente Vis Medicatrix Naturae.
Dopo le suddette premesse in caso di febbre due sono gli approcci che utilizzo :
- Se conosco il paziente utilizzo il suo rimedio costituzionale con aggiunta del rimedio in acuto, ma che sia un rimedio che segua bene il costituzionale
- Se si tratta di un consiglio telefonico utilizzo un composto associato ad un rimedio acuto che non sia presente nel composto stesso e che abbia sinergia con esso.
Nota : nulla e nessuno vieta la medico omeopata di chiedere aiuto alla fitoterapia, le due tecniche si associano tranquillamente purché abbiano sinergia d’azione.
Ho realizzato un formato pdf con le caratteristiche dei singoli rimedi utilizzati con più frequenza nella febbre, con la distinzione ( omeopaticamente molto importante ) tra i rimedi con febbre ad insorgenza rapida e progressiva. Potete utilizzarlo tranquillamente come automedicazione, sono spiegati bene tutte le modalità ed è facile trovare uno o due rimedi che si possono usare senza nessun rischio.
Ricordo che i rimedi non hanno effetti collaterali e/o negativi, nella mia pratica ormai più che ventennale non ho mai avuto problemi del genere.
L’unico effetto negativo previsto è che non siano curativi o non accorgiamo i tempi di guarigione, ciò si verifica probabilmente perché il rimedio scelto non copre la sindrome minima di valore massimo.
Buona Lettura
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